WRC PRONTO AL FUTURO

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Al Montecarlo la presenza di Ben Sulayem ha aperto molti confronti e discussioni su quale sarà il futuro dei rally, e del WRC in primis; anche se il presidente non si è sbilanciato cominciano ad emergere delle indiscrezioni che parlano ed una categoria sperimentale aperta ai differenti metodi di propulsione alternativa, un segno di rottura con anni di regole blindate.

Se da una parte è praticamente certo che i due anni supplementari del regolamento tecnico 2025 e 2026 potranno proporre solamente dei ritocchi, nulla di sostanziale rispetto al sistema ibrido attuale, dall’altra sono cominciate ad emergere voci su una nuova classe del WRC aperta a tutte le propulsioni. Un’opportunità per consentire a produttori e team di sviluppare e sperimentare metodi di propulsione alternativi. L’introduzione dell’ibrido nel WRC ha sollevato molti punti di domanda, e dato poche risposte convincenti, visto il periodo di transizione che attende il mondo sul cammino di una nuova era della mobilità. Una strada che non sembra così definita come la politica vorrebbe farci credere. Se i regolamenti tecnici immediati sono già per domani (alla fine del 2024), in quelli a medio e lungo termine l’argomento principe è la propulsione, un argomento a cui è impossibile dare una risposta vista l’incertezza che regna anche in seno ai principali costruttori automobilistici. Ma nel secondo anno di proroga potrebbe prendere già forma una classe sperimentale, per includere motorizzazioni a potenza ibrida, full elettrico, idrogeno, e carburanti sintetici. Un qualcosa di simile al regolamento Rally5e che ha aperto le porte dei rally ai veicoli EV stradali, ma questa volta non si tratterà di una strada a senso unico, ed è probabile si tratti di una classe filosoficamente più vicina alla rally2. Un regolamento orientato al futuro in maniera aperta, dove i singoli costruttori possono cimentarsi per mostrare le loro idee e tecnologie per il futuro, oltre al loro reale impegno per un ingresso nel WRC. Un progetto a cui Ben Sulayem ha dato anche delle tempistiche, rinviando gli annunci per i dettagli sul futuro a fine maggio nel Rally del Portogallo, alla vigilia del consiglio mondiale del motorsport di giugno. In pratica si tratta di sviluppare una base regolamentare concettualmente simile a quella del WEC e della 24 ore di Le Mans. Una classe dove si possa valutare tecnologie, interesse delle case e prendere spunto per disegnare le linee guida per il futuro, che potrebbe passare anche per la balance of performance.

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