L’anno passato Robert Reid e Ben Sulayem hanno dato al presidente della commissione rally un mandato consultivo con le case impegnate nel WRC, e con quelle interessate ad un eventuale ingresso; obbiettivo prendere una direzione per il futuro, indicazioni che dovrebbero emergere a breve, in maniera da posare un dossier sul tavolo del consiglio di marzo.
Nel corso della passata stagione Andrew Wheatley ha incontrato tutti i costruttori interessati al WRC, interpellandoli sulla loro visione per il nuovo regolamento tecnico alla base della nuova top car, un argomento delicatissimo di pura mediazione visto il lungo periodo di transizione che attende il mondo dell’automobile. Un punto interrogativo per tutti, tranne per il parlamento europeo, l’organo legislativo del vecchio continente ha fissato per il 2035 la dead line per i motori termici e il passaggio all’elettrico. Gli interessi delle case spaziano dall’ibrido, all’elettrico, a un nuovo forte interesse per l’idrogeno, senza contare che da un momento all’altro qualcuno potrebbe presentare sul mercato nuovi carburanti completamente green. Tutti molto interessati a presentare i loro prodotti tramite i rally, per dimostrare al mondo prestazioni, affidabilità e durata sulle strade di tutti i giorni, dove i rally potrebbero tornare a rappresentare un banco di prova, ed al tempo stesso un palcoscenico per fare conoscere le nuove tecnologie. Per il momento non è emerso un orientamento, ed a ogni domanda sull’argomento dalla FIA hanno preferito glissare, ma è probabile alcune proposte siano agli antipodi e trovare una strada per non perdere costruttori non sarà facile. Qualche indiscrezione però dovrebbe trapelare a breve, perché viste le pressioni della presidenza all’inizio del suo mandato (al Montecarlo 2022), l’argomento dovrebbe essere portato al consiglio mondiale di marzo o al più tardi a giugno. Al nuovo regolamento Rally1 Hybrid è stato dato un termine di tre anni (2022-2024), ma se vogliamo il 2025 è molto vicino per cui è probabile si vada verso due anni di proroga, con probabili aggiustamenti. I due anni concessi alle WRC Plus, non comportarono cambiamenti significativi, mentre nel caso dell’ibrido quando era stato introdotto si era parlato di concedere alle case di sviluppare un proprio sistema per i due anni di estensione. Tutto però dipenderà dalle indicazioni future, difficile immaginare ci sia la volontà di sviluppare un nuovo sistema con la prospettiva di soli due anni di vita. I costruttori interessati al WRC ci sono, ma si dovrà andare verso l’elettrico, oppure l’idrogeno, cercando di non perdere i pochi presenti, un equazione tutt’altro che facile. Se si vuole accelerare verso il futuro, tornando a polarizzare l’interesse delle case e del mondo, la strada è quella del WEC e della Dakar, regolamenti più aperti regolati dalla balance of performance (equilibrio delle prestazioni), un regolamento in divenire ma tutto sommato vincente.