Doveva essere un settembre di fuoco per il destino a breve e lungo termine dei rally, almeno seguendo le date degli incontri di promotore, costruttori, commissioni Fia e WRC, peccato che ad inizio settembre i propositi di calendari sono evaporati, in Grecia c’è stato un incontro dove tutti sono andati via a mani vuote e nella riunione del passato venerdì è andata anche peggio.
In teoria doveva essere un mese cruciale, in realtà è emerso una volta di più il vuoto pneumatico che sta riempendo la stanza di progettazione dei rally che verranno. Se a caricare di enfasi l’incontro ad Atene era stata la FIA vista la presenza di Ben Sulayem, per l’incontro della commissione WRC del passato venerdì è stato il promotore ad accendere i riflettori, per poi spegnerli e lasciare tutti al buio sino ad oggi. Un’altra annunciata gravidanza entrata in sala parto, ed uscita come in una gravidanza isterica con silenzi, ed imbarazzo di chi aveva preannunciato il lieto evento. In realtà qualcuno ha cercato di spacciare come nascituro, Scott Martin ed il suo nuovo ruolo di membro aggiunto alla commissione WRC in rappresentanza di piloti e navigatori. Venduto come un importante apporto di suggerimenti ed idee, in realtà a livello decisionale equivale ad una rappresentanza sindacale, che per evidenti ragioni di interesse non va oltre ad essere una voce in più a supporto delle proposte di case e promotore. Da i pochi che si sono lasciati scappare qualche parola l’unico dossier chiuso è quello dei calendari, con la conferma della bozza trapelata ad agosto. Non averlo annunciato nemmeno in maniera ufficiosa può significare solamente che prima di mandarlo in ratifica al consiglio FIA, anche a fronte della mancanza di alternative, il promotore stia comunque provando a portare a casa una cifra almeno decente (perché in qualche caso, sia pure isolato, non ci sono budget sufficienti a soddisfare le richieste). Ed a questo proposito fa ancora più sorridere l’ostentazione continua di nuove candidature. Sui format non si è mossa foglia, almeno per quanto riguarda l’idea di condensare i layout di gara, tutto rinviato a riunioni da destinarsi compresi quei dettagli marginali sui remote service, ecc.. . Per quanto riguarda il futuro tecnico a breve, a quanto pare si è deciso in Grecia senza decidere, anche se questo può sembrare un paradosso. Nonostante i tira e molla tra i costruttori e quelli tra la Fia, Promotore e la Compact Dynamics, il tempo è scaduto e l’unica via percorribile è confermare i due anni di proroga con lo stesso regolamento e lo stesso fornitore. Addirittura il promotore a metà settembre ha fatto filtrare a qualche media anglofono, la voce di un accordo rinnovato. Un indiscrezione molto credibile, forse con alcuni dettagli ancora in discussione, ma destinati ad andarsi ad appianare. Una situazione preoccupante, non tanto per dove si sta andando (anche se questo potrebbe essere il baratro), ma per la mancanza di idee ed una lettura distorta del presente.