Uno dei punti di forza dell’ibrido, in una facciata del motorsport sempre più green e spendibile, doveva essere quella di una vettura in grado di percorrere alcuni tratti di trasferimento, prevalentemente urbani, in modalità full-electric. Ma quella che sembrava la parte più facile del compitino ibrido, rischia di diventare qualcosa di ridicolo.
I chilometri da percorrere in modalità 100% elettrica durante i trasferimenti sono sempre stati presentati dalla federazione internazionale come uno dei traguardi più importanti di questa nuova era green che inizierà al Montecarlo. Su alcuni tratti del percorso le Rally1 dovranno transitare in obbligatoriamente in modalità elettrica pena l’applicazione di penalità. Tratti che saranno indicati sul road book in una nuova colonna dove delle frecce indicheranno questi tratti di trasferimento. “Zone VEH”. Fino a questo punto nulla di nuovo se non qualche dettaglio in più, ma tra questi dettagli c’è anche la distanza totale che sarà percorsa in queste zone al prossimo Montecarlo, ovvero 3.660 metri, lo 0,3% dell’intero chilometraggio del trasferimento. Questi tratti corrispondono ad arrivi, partenze, assistenza e zona per il cambio gomme. Un chilometraggio che rasenta il ridicolo e si ripeterà con le stesse modalità anche nelle prossime gare, il che significa una manciata di chilometri di trasferimento ad ogni gara. Una lunghezza che in tre giorni di gara rasenta il ridicolo, a questo punto non resta che sperare che l’apporto dell’unità elettrica in speciale possa dare un contributo significativo altrimenti l’operazione “green” rischia di diventare “zimbello”.