Con l’archiviazione dei due anni di proroga senza toccare nulla, messi al muro dalle pressioni dei costruttori, finalmente è iniziato il lavoro sottotraccia per andare a fissare la filosofia del regolamento tecnico per il 2027, ad oggi la tendenza porterebbe verso un passo indietro a favore dei carburanti sintetici, ma per ora sembra resistere il vincolo al principio dei bulloni uguali per tutti.
Dopo i due mesi della grande zuffa, tra la FIA e i costruttori il mondiale obbligatoriamente deve guardare al venti ventisette, l’anno che segnerà l’uscita dalla scena mondiale delle rally1 Hybrid e probabilmente segnerà la fine di un era. Un regolamento quello ibrido nato in ritardo di almeno una decina di anni, e nella maniera peggiore perché costruito attorno all’appalto dell’unità ibrida, ancora prima di pensare a risvolti tecnici del regolamento. Quando nei mesi passati assieme a quel colpo di spugna proposto dal gruppo di lavoro, si era fatto un timido accenno alle nuove vetture, era scappata anche qualche parola su un apertura all’elettrico, ed automaticamente ad uno spostamento verso l’equilibrio delle prestazioni. A grandi linee è chiaro che tendenzialmente si dovrebbe andare verso un depotenziamento, ed un impoverimento dell’aerodinamica, almeno questo era emerso dalle prime indiscrezioni. Anche se in questi concitati mesi di primavera, del 2027 si è parlato ben poco, e senza mai andare oltre ad un pourparler. E’ però emersa una certa riluttanza ad avventurarsi nella scrittura di nuovi regolamenti, aperti a differenti tecnologie, con tanti soggetti poco disposti ad allontanarsi dall’attuale regolamento del bullone. Con ogni dettaglio normato sino all’uso dei bulloni, sicuramente per nulla propenso a guardare alle nuove tecnologie, e diventare una sorta di banco di sperimentazione come i rally erano all’origine negli anni settanta ottanta. Alcuni giocatori della partita per il 2027 oggi stanno spingendo per non lasciare la filosofia attuale, per cui punterebbero ad andare semplicemente a sostituire gli attuali carburanti con quelli sintetici ad emissioni ridotte. Una scelta che tecnologicamente non guarda avanti ma indietro, ovvero creare un alimentazione in grado di lavorare negli attuali motori termici senza bisogno di sostanziali cambiamenti. Senza aperture a tutte le tecnologie, elettrico, idrogeno, ammoniaca, ma anche a motori a tre o quattro cilindri e differenti tipologie di trazione, la retromarcia potrebbe azzerare l’interesse di quelle poche case oggi presenti. Alta cosa sarebbe se questi tipi di benzine green (ma non troppo) servissero a riportare nella mischia i vecchi motori endotermici. Una scelta non troppo futurista, ma in un periodo particolarmente critico per presenze, tagliare fuori quello che ancora oggi è una grande fetta di mercato sarebbe un errore. Perché qualche casa dai piccoli numeri potrebbe sempre essere interessata, e come nella battaglia delle tecnologie nel World RX è giusto prendere tutto quello che il panorama è in grado di offrire.