WRC2 I CADETTI DELLA PAMPA

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Le due serie dedicate agli aspiranti al salto nel massimo campionato la Pampa Argentina ha riservato solo cavalcate solitarie, ma poca gloria. Un terreno durissimo ha messo in ginocchio lo sparuto plotoncino del WRC2 e del WRC2 Pro.

Il WRC2 denominato Pro nonostante la lontananza dall’Europa si è presentato con tre vetture sulla pedana di partenza, un vero record vista la penuria di iscritti alla serie anche se di Pro c’era davvero poco fatta eccezione per le doti al volante di Ostberg un ufficiale vero, ma anche gentiluomo visto che la stagione viene pagata dalla valigia di papà Morten. Nella notte di Carlos Paz Greensmith si prende la testa della gara, ma è l’unico acuto che un attento Ostberg concede, appena iniziano le speciali vere il Norvegese inizia a prendere le misure agli avversari saltando a piè pari sia Bulacia e Greensmith. Il resto lo fanno i suoi due avversari il Boliviano fora, ma cambia la ruota sbagliata e nella seconda tappa rimedia un cappottone da paura, quando occupava una seconda piazza solida come una roccia. Dura poco anche Greensmith costretto ad uno stop che lo obbliga a rientrare con il rally2. Partito con estrema circospezione Ostberg si trova in una situazione dove deve subito alzare il piede e prosegue al piccolo trotto. Gara ad eliminazione anche nel WRC2, la speciale spettacolo premia Katsuta, ma il venerdì mattina Kajto mette alla frusta la sua Polo e salta il Giapponese, ma dopo pochi chilometri iniziano i guai prima uno scivolone gli fa perdere un minuto e subito dopo la sospensione posteriore destra si stacca senza prendere colpi, come qualche settimana addietro era successo a Saba. Guerra pronti via finisce subito gambe all’aria, fortunatamente riesce a riprendere la strada e perde appena un minuto e mezzo, ma da quel momento tra forature e problemi vari accumula minutate ed accorcia il suo distacco da Nobre, nella speranza di saltarlo nel finale e prendersi la piazza d’onore. Così dopo sole quattro speciali la lotta per il primato si restringe a Katsuta, ed i fratelli Heller, sfida che si esaurisce alla fine della prima tappa. Il Giapponesino e Alberto Heller si fermano sulla San Agustin, ed a prendere il timone con un vantaggio abissale è Pedro Heller, che accorcia il suo passo ed amministra la sua leadership.

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