Il WRC2 a Montecarlo ha fatto il pieno tra i partecipanti e quelli come Tidemand, Abbring ed altri che si sono presentati al via fuori campionato solo per affilare le armi. Ma a dettare il passo sin dai primi metri è stato Mikkelsen, che ha messo tutta la concorrenza in ginocchio.
Parcheggiato in Skoda almeno per qualche mese, in attesa che in Volkswagen partano con quel programma che al Norvegese qualcuno ha promesso probabilmente già in Australia. Andreas ha subito fatto capire a tutti di non essere al Montecarlo per fare palestra e tenersi in allenamento, ma per vincere e basta. Così dopo un paio di speciali persi a prendere le misure alla Fabia R5, dando l’illusione a Kopecky di potersi giocare qualcosa, ha cominciato a macinare il suo ritmo lasciando gli avversari tutti impietosamente al tappeto. In appena tre, quattro speciali ha portato il suo vantaggio oltre i due minuti sugli iscritti al WRC2 come Kopecky oppure a chi come Tidemand aveva preferito esserci ma senza rischiare punti in una gara così incerta e difficile come il Montecarlo. Ed al traguardo il primo tra i terrestri è risultato il compagno di squadra Kopecky, con un ritardo superiore ai tre minuti nonostante dalla frazione del sabato il Norvegese abbia tirato i remi in barca. Nelle parti basse del podio ci va la Ford di Bouffier, che brucia la Fiesta Evo ufficiale di Camilli. Il Francese sembra non essere stato scosso dal declassamento, anche quando non è stato rallentato da problemi è rimasto in linea sui tempi di Bouffier e da lui qualcosa in più era lecito attenderselo. C’è però chi come Abbring ha fatto peggio, questa volta non ne andata una dritta a parte la decisione della squadra di non iscrivere la vettura nel WRC2, così tutti si sono dimenticati dell’Olandese che per andare a scratch ha dovuto attendere l’ultima giornata quando nessuno osava più niente.