Dopo un sabato infernale, è questo il distacco che separa il pilota toscano dalla leadership del WRC2 e dalla settima posizione assoluta nel Rally Italia Sardegna.
Era la giornata più tenuta, la più dura. Sedici ore in macchina, su strade spesso impossibili per oltre 212 chilometri di speciali. La tappa più impegnativa in quasi quindici anni di campionato del mondo era iniziata con lo splendido primato parziale di Paolo Andreucci e Anna Andreussi e la 208 T16 curata magistralmente dagli uomini del team italiano di Peugeot. Il vantaggio della coppia tricolore era di oltre due minuti. Tanto in termini generali ma mai abbastanza, viste le caratteristiche della corsa. E infatti, la Sardegna ha infierito anche sulla Pegeot tricolore. “Ucci” e “Ussi” nel corso della prima sezione hanno cercato di salvaguardare l’integrità della vettura, mentre nell’assoluto e dietro di loro si assisteva alla solita carneficina. Poi ecco la svolta. Sulla terzultima prova della giornata, la ripetizione di Monti di Alà, i campioni italiani si sono trovato una grossa pietra in traiettoria. Paolino ha cercato di evitarla ma è uscito di strada e ha toccato, danneggiando la fiancata posteriore sinistra della 208. Nella speciale successiva, Coiluna-Loelle, un nuovo stop: il portellone posteriore si è improvvisamente aperto e Anna ha dovuto catapultarsi fuori per richiuderlo. Nell’operazione se ne sono andati altri secondi preziosi, e con essi la leadership provvisoria della categoria, tenuta saldamente fino a quel momento. A quel punto, al comando della categoria si è portato per 26″6 l’ucraino Yurii Protasov, con una ben più solida Ford Fiesta RRC. Ma alla chiusura della giornata mancava ancora il piatto forte. La ripetizione della lunga Monte Lerno. In quei 42 km Andreucci ha rimesso giù il piede e si è ripreso una ventina secondi. E ora sarà una domenica tutta da godere. Alla pedana d’arrivo mancano ancora poco meno di 46 km, suddivisi in quattro prove. Pochi ma non pochissimi, per un equipaggio che ha dimostrato di essere due spanne davanti a tutta la concorrenza degli abituali protagonisti del campionato del mondo. Nelle dichiarazioni di fine tappa, Andreucci gioca al ribasso, ma domenica ci sarà tutta l’Italia da rally a spingerlo verso l’impresa che stiamo aspettando da tanto, troppo tempo.
Al terzo posto c’è ora Jan Kopecky con la Skoda Fabia R5, distante un paio di minuti. Segue in quarta posizione Yazeed Al-Rajhi. Il driver arabo, con un’altra Fiesta RRC, era ad inizio giornata il più vicino inseguitore di Andreucci, poi ha perso tempo nella polvere di un altro concorrente e si è poi dovuto pfermare per sostituire una gomma forata. Il secondo posto non ha portato fortuna neanche ad Armin Kremer. In piazza d’onore dopo la prima tappa, il tedesco con la Skoda Fabia R5 di Baumschlager è scivolato in sesta posizione per problemi alla sospensione posteriore e di freni, alle spalle anche della Ford Fiesta R5 di Nicolas Fuchs. Nuovo stop per Stephane Lefebvre con la Citroen DS3 RRC appiedata da problemi elettricim mentre Karl Kruuda si è fermato dopo aver cotto il motore della 208 T16. In modalità full attack Nasser Al-Attiyah che, dopo l’incidente con ritiro provvisorio sull’ultima PS del venerdì, sta piazzando un tempone dopo l’altro per cercare di rimontare in classifica e guadagnare quanti più punti è possibile.