Tre tappe corse al piccolo trotto, con un braccio di ferro interminabile tra Camilli e Tidemand sempre sul filo dei secondi, ma nelle due speciali finali Tidemand rompe gli indugi e con montante ed un diretto al volto manda il suo avversario al tappeto senza diritto di replica.
Al via sugli altopiani Messicani erano solamente in cinque, ed a parte il Polacco Ptaszek subito fuori per problemi meccanici, il resto di questo plotone ha dimostrato di avere ben chiaro il da farsi ovvero portare a tutti costi le vetture al traguardo. I due ufficiali Camilli e Tidemand partono con un passo molto circospetto, che nella seconda frazione alzano un pochino, ma nel complesso anche se danno vita ad un bel testa a testa sul filo dei secondi in bocca resta un sapore strano, come se qualche ingrediente fosse avariato. Che il ghiaccio Svedese sia tutta un altra cosa è chiaro, ma la superiorità schiacciante palesata da Tidemand non può certo sparire perché ora si corre sulla terra ed in altitudine. L’impressione è quella di uno Svedese molto attento alla tattica imposta dalla squadra, che ha ritenuto sufficiente affondare l’avversario nelle due speciali dell’ultima frazione. Così sui primi trentatre chilometri (circa) de La Calera Camilli che sino a quel momento tallonava Tidemand a soli 2″ si prende un bello schiaffone da 22″. Colpo che lo Svedese bissa nella power stage ed a fine gara tra i due ci sono 42″ quelli di una gara tattica perfetta, ma che poco rispecchia i valori. Ma a Skoda va bene così ed ancora di più va bene a Tidemand che dopo un 2016 in chiaro scuro vuole a tutti i costi il titolo. Terza piazza per la Fabia targata Motorsport Italia di Benito jr. Guerra che ai due di testa paga un distacco pesante, qualche sbavatura di troppo ma sopratutto una volta perso il treno dei primi un ritmo rivisto solo per portare la vettura al traguardo.