YPRES MOSTRA I MUSCOLI

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Questa mattina getta la spugna anche il rally Hemicuda Rally e così le squadre ufficiali già sulla strada delle Fiandre devono rinunciare alla loro gara test, alla base della cancellazione la decisione del governo Belga che blocca tutti gli sport non professionistici, vietando però il pubblico in tutti i tipi di manifestazione ma Ypres serra i ranghi e dimostra di crederci nonostante tutto.

La misura di quanto Ypres creda nel mondiale era tutta nella decisione che avrebbe preso il governo sulla presenza degli spettatori e quindi nella possibilità da potere iniziare la prevendita dei ticket per il WRC ad inizio novembre. Ed invece come era nell’aria visto il dilagare incontrollato dei contagi il governo è andato dritto verso un mezzo lockdown di un mese, che scadrà il 19 Novembre, ma che potrebbe essere prorogato almeno fino a fine novembre. Non si è vietato la presenza di spettatori in qualsiasi genere di evento sportivo e non, ma è stato deciso un drastico stop a tutti gli sport che non siano professionistici, quindi in grado di garantire i protocolli di una bolla ristrettissima. Una decisione che chiude ogni speranza ad Ypres di avere pubblico visto che la gara scatterà la mattina del 20 novembre, quindi anche nel caso di un’ipotetica riapertura al pubblico sarebbe impossibile pensare di riuscire ad organizzare il tutto. Ma se il primo effetto di questa decisione è stata la cancellazione delle poche gare rimaste in piedi, come l’Hemicuda Rally di questa settimana, dove c’era il tutto esaurito, con molti dei protagonisti del WRC previsti al via. Ad Ypres però non si sono persi d’animo, anzi hanno rimarcato il fatto che la loro è un’organizzazione professionale a tutti i livelli, impegnata a dare vita ad un evento professionistico e per questo essere in contatto (ed avere la collaborazione) di tutte le autorità governative. Per quanto riguarda la mancanza del pubblico hanno confermato di essere in grado di assumersi il rischio finanziario derivante dallo scoperto che potrebbe generare questo mancato introito. Una dichiarazione durissima e schietta che mette sul banco tutte le carte della gara Belga, ma questa volta senza troppe finzioni, o il perbenismo di facciata che tanto piace fa capire che se riusciranno a scalare la montagna non sarà solo per il 2020, ma sul tavolo c’è un 2021 sicuro ed una cambiale aperta sul futuro. Quello che più o meno è successo con l’Estonia, anche se a inizio ottobre si è parlato di promozione, era evidente che qualsiasi cosa fosse successa in gara si sarebbe guadagnato comunque la permanenza iridata.      

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