Ypres ha pubblicato un elenco iscritti che riporta il WRC sopra quota cento, una soglia che oramai non si superava dal lontano 2015, un segno tangibile di quanto la gara belga sia nel cuore del movimento rallystico nazionale e della voglia di dire io ci sono.
Quel regolamento stile Montecarlo con un’ultima frazione riservata ai primi 90 della classifica generale aveva lasciato perplessi, primo indicatore di un’affluenza più che massiccia. Oggi alla pubblicazione dei 108 equipaggi che transiteranno sulla pedana di partenza, posta all’ombra della cattedrale di Ypres, il WRC ha fatto un tuffo nel passato, indietro di quasi sei anni al Tour de Corse del 2015. Ultima gara del WRC con i suoi 123 iscritti ad avere superato quota cento. Un pienone a cui da queste parti sono abituati, visto che nel 2017 e 2018 quando in Belgio decisero di uscire dall’Europeo per due anni consecutivi sono riusciti a passare la soglia dei cento. Oltre settanta sono gli equipaggi battenti bandiera belga, una risposta impressionante al richiamo del WRC che per la classicissima delle Fiandre rappresenta un sogno che prima della rivoluzione coronavirus era impensabile. Sono appena cinque gli iscritti al WRC2 dove non sono presenti molti dei protagonisti della serie, mentre nel WRC3 ad eccezione di Cedric De Cecco che era già iscritto alla serie cadetta, i Belgi ad avere giocato la wilde card per il mondiale sono ben 14 e tra questi ci sono tutti i nomi che abitualmente si battono per il primato nella serie nazionale. Sette sono le Alpine A110 che puntano alla Coppa FIA RGT, ma le Porsche 997 e 991 GT3 con omologazione nazionale sono sei, ed anche se a classi divise la sfida GT nel suo complesso propone qualità e parterre che raramente si è visto in questi anni. Nel mucchio dei 108 non è possibile non notare le 12 Clio Rally5 con tutti i protagonisti del monomarca indetto dalla filiale Belga Renault.